Gli smartphone al giorno d’oggi sono dei veri e propri compagni della quotidianità. Per questo motivo il rischio di danneggiarli è sempre più frequente, ad esempio con dei liquidi. Parliamo di una criticità che durante la stagione estiva si acutizza particolarmente. Con questi presupposti, è del tutto lecito chiedersi come effettuarne la riparazione. Scopriamolo insieme nelle prossime righe.

Smartphone: il pericolo acqua

Innanzitutto è opportuno chiarire che gli smartphone che accidentalmente cadono in acqua possono essere riparati, ma anche che è possibile farlo solamente a determinate condizioni. Quando l’acqua penetra all’interno del dispositivo, la prima problematica è rappresentata dai cortocircuiti, dati dal fatto che la batteria fornisce energia elettrica alle componenti. Subito dopo subentra l’ossidazione, che in un’ottica futura rappresenta la causa principale dei malfunzionamenti dell’apparecchio.

Infine troviamo il fattore umidità che inevitabilmente andrà a crearsi all’interno dello smartphone, che generalmente influisce in maniera negativa sul funzionamento del display. La gravità dei danni però, dipende moltissimo dalle modalità di “immersione”. Indubbiamente una piccola quantità di acqua sul telefono è meno grave dello stesso caduto completamente in acqua. Ad ogni modo, tutto ruota intorno alla scheda logica perché è la componente più esposta.

Smartphone in acqua: cosa fare?

Se lo smartphone dovesse cadere in acqua, dopo averlo tolto il più rapidamente possibile, il primo passo da fare è quello di spegnerlo. Per quei dispositivi che lo permettono inoltre, la raccomandazione è quella di estrarre immediatamente la batteria, al fine di limitare i danni. Oltre a questo, l’unica cosa da fare è non fare niente ricorrendo al fai da te. Sul web infatti, è possibile trovare moltissimi tutorial che propongono rimedi miracolosi, ma sono del tutto inefficaci e potrebbero solamente peggiorare la situazione.

In altre parole, l’unica cosa saggia da fare se il telefono cade in acqua, è quella di asciugarlo con un panno e portarlo entro 12 ore in un centro assistenza qualificato, come SOS Informatic a Lecce e Galatina.

Tali centri utilizzano le cosiddette lavatrici a ultrasuoni, ovvero dei contenitori dove vengono riposte le schede logiche dei dispositivi, che in un secondo momento verranno ricoperte da un liquido fatto di soluzione detergente e acqua. Attraverso gli ultrasuoni a questo punto viene avviato un vero e proprio lavaggio.

Mediante questo sistema l’umidità evapora e si elimina l’ossidazione. Si tratta di un processo che a precise condizioni potrebbe far recuperare pienamente le funzionalità della scheda logica, che come abbiamo detto rappresenta l’elemento principale dello smartphone. Dobbiamo sottolineare inoltre che si tratta di interventi che, rispetto al valore di un buon dispositivo, presentano costi del tutto accessibili. Chiaramente se dovessero essersi danneggiati anche altri componenti, il prezzo dell’operazione salirebbe.