Si è concluso l’attesissimo evento I/O 2023 di Google, che ha visto l’intelligenza artificiale grande protagonista della scena. L’azienda di Larry Page e Sergey Brin ha rinnovato la fiducia nell’IA proponendo servizi ed integrazioni che porteranno una vera e propria rivoluzione in tutte le applicazioni di Google. Non sono mancate novità anche per quanto riguarda i nuovi dispositivi e il nuovo sistema operativo mobile Android 14.
Tra le novità interessanti, ci sono i prodotti della gamma Pixel, i quali proprio grazie all’IA renderanno la vita delle aziende e degli utenti sempre più semplice e immediata. Stiamo parlando di: Pixel Fold, Pixel 7a e Pixel Tablet, nonché il nuovo dispositivo che sfida iPad.
Ma prima di proseguire con l’articolo, ti lasciamo una curiosità:Quante ricerche immagini siano condotte ogni giorno su Google?
La cifra è sbalorditiva! Secondo le stime di Internetlivestats ,il motore di ricerca (in media) elabora 3,5 miliardi di ricerche ogni giorno, per un totale di ben 40.000 domande al secondo.
Ma torniamo a noi:
Come abbiamo citato poco fa, tra i dispositivi più innovativi troviamo sicuramente il pieghevole Pixel Fold, lo smartphone alimentato dal System-on-Chip Tensor G2 e che, grazie al display pieghevole da 7.6 pollici, rappresenta un’ottima via di mezzo tra un cellulare tradizionale e un tablet.
Lo schermo esterno è un’unità OLED da 5,8″ Full HD+ con refresh rate a 120 Hz, densità di 408 PPI, luminosità di 1.550 nit e form factor in 17.4:9. Il pannello è protetto da un vetro Gorilla Glass Victus.
Quello interno è una soluzione OLED da 7,6″ 2.2K con rapporto in 6:5, refresh rate a 120 Hz, con protezione Ultra-Thin Glass (UTG), luminosità massima fino a 1.450 nit.
A differenza di molti altri pieghevoli, su Pixel Fold è presente una cornice piuttosto pronunciata di circa 5/6 mm attorno allo schermo principale. È presente la certificazione IPX8 e non manca il supporto allo stylus in stile Samsung. Dotato inoltre di un tasto d’accensione laterale con lettore d’impronte integrato.
Buone notizie soprattutto per chi proprio non tollera la piega del display, perché Google ha adottato una cerniera waterdrop, meccanismo che riduce questa grinza e permette di chiudere lo smartphone senza lasciare spazi fra le due metà ed evitare l’infiltrazione di polvere.
Il secondo della famiglia, è il Pixel 7°. Uno smartphone android pensato per far godere l’esperienza Pixel agli utenti che non vogliono spendere troppo. Secondo il produttore si tratta del prodotto della serie “a” più resistente mai realizzato, con una parte posteriore liscia ed elegante con bordi e barra della fotocamera in metallo. Il dispositivo può contare sulla certificazione IP67 contro acqua e polvere ed è resistente ai graffi grazie al vetro Corning Gorilla Glass.
Secondo quanto riportato dall’azienda di Mountain View, la batteria dello smartphone consente di avere un’autonomia di più di 24 ore: il sistema impara a riconoscere le app più utilizzate, evitando di sprecare energia e risorse per quelle poco utilizzate. Il risparmio energetico estremo permette di arrivare fino a 72 ore.
Inoltre, con il Tensor G2 e il chip di sicurezza Titan M2, lo smartphone è dotato di vari livelli di sicurezza che aiutano a proteggere le informazioni personali. Lo sblocco può avvenire con l’impronta digitale, ma anche con il volto. Gli utenti possono inoltre contare sulla VPN integrata di Google One, per proteggere l’attività online
Ultimo ma non il meno importante, è il Pixel tablet, dal design minimalista ed essenziale, è dotato di una singola fotocamera principale sul retro. La novità rispetto ai competitor consiste nella presenza di una dock, che funge da base di ricarica con speaker integrati e agganci magnetici, permettendo al dispositivo di essere posizionato in verticale e trasformandolo in uno smart screen.
Il dispositivo ha un display LCD da 10,95″ con risoluzione 1.6K (2560 x 1600 pixel) in 16:10 con densità di 276 PPI e luminosità di 500 nits. La sicurezza è affidata ad un lettore d’impronte posizionato lateralmente; ovviamente non manca il supporto allo stilo.
Non ci resta che attendere l’uscita di questi prodotti in Italia, per “toccare” l’intelligenza artificiale con mano.